Rischio Sanitario

Il D.P.C.M. 13 febbraio 2001, concernente l’organizzazione dei soccorsi sanitari in caso di catastrofi naturali norma il ruolo del Dipartimento di Prevenzione nella gestione delle emergenze sanitarie territoriali che in collaborazione con il 118, è tenuto ai soccorsi di tipo clinico.

Data:

09 nov 2023

Immagine principale

Descrizione

Questo tipo di emergenza non è gestita direttamente dal Sindaco, il cui compito è quello di coadiuvare gli Enti competenti, fornendo informazioni sul territorio e sulla sua popolazione. Il rischio sanitario non è un rischio al pari degli altri che sono oggetto delle attività di protezione civile. Lo si potrebbe definire un rischio di secondo grado, dato che quasi sempre non ha origine propria ma è connesso ad altri eventi calamitosi come frane, alluvioni e terremoti. Essendo atipico e non localizzabile, una vera e propria attività di previsione del rischio sanitario non può esistere se non eccezionalmente, come nel caso catastrofi sociali, ciò che è possibile fare è invece un’attività preventiva volta a ridurre al minimo i danni in caso di calamità.
Gli scenari di rischio ipotizzabili sono dunque i seguenti:

  • Catastrofi sociali
  • Maxiemergenza sanitaria
  • Bioterrorismo
  • Emergenza ospedaliera a fronte di maxiemergenza (piano di emergenza della competente azienda ospedaliera)
  • Emergenze epidemiche
  • Emergenze non epidemiche

L’Azienda Sanitaria Locale e l’Azienda Ospedaliera sono titolari della sanità pubblica, alla seconda fanno capo, oltre al servizio 118, i presidi ospedalieri e le strutture di pronto soccorso.

Criticità sul territorio:
Scenario non caratterizzabile localmente. Non si possono delimitare a priori le aree (e le porzioni di popolazione) potenzialmente interessate.

Pagina aggiornata il 01/03/2024