Rischio Sismico

Premesso che il rischio sismico ad Azzate rappresenta una problematica meno rilevante rispetto ad altre tipologie di rischio presenti (rischio idraulico, industiale, trasporti), va ricordato che i terremoti sono fenomeni che, alla luce delle conoscenze attuali, si verificano senza possibilità di preannuncio e dunque il presente piano d’emergenza riguarda solo le fasi di allarme ed emergenza per interventi post evento.

Data:

09 nov 2023

Immagine principale

Descrizione

Consultando il database DOM4.1 per località (http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/) sono emerse numerose informazioni relative al territorio in oggetto.
La storia sismica della provincia di Varese è documentata a partire dal XII secolo con 16 osservazioni riferite a Varese.
Il monitoraggio sismico del territorio italiano è curato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.) con sede a Roma, che, attraverso la propria rete sismica, fornisce in tempo reale (da pochi secondi a un massimo di circa tre minuti per l’Italia) l’ubicazione dell’epicentro del sisma e il valore della sua intensità. L’I.N.G.V. dà immediata comunicazione di quanto avvenuto al dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Inoltre emette un bollettino con tutti i dati dei sismi registrati che viene regolarmente inviato agli Enti interessati.
Tra gli altri organi deputati alla sorveglianza e comunicazione tempestiva sul territorio nazionale dell’attività sismica sono, oltre alla Rete sismica nazionale centralizzata (R.S.N.C.), la Rete Accelerometrica Nazionale (RAN), è da segnalare l’Osservatorio Sismico del Centro Geofisico Prealpino di Varese. Tale struttura, associata all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, svolge attività di monitoraggio sismico e offre consulenza post sismica per le istituzioni.
Il Centro Geofisico Prealpino dispone di 3 stazioni ubicate a Campo dei Fiori (VA), Bormio (SO) e Varzi (PV), con un centro di acquisizione dati in via Del Sarto 2 a Varese (0332235491- 0332286995).

Modello di intervento
Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, il terremoto è da considerarsi assolutamente privo di preannuncio ed in genere di breve durata (nella quasi totalità dei casi inferiore ad un minuto).   L’unica valutazione che può essere fatta è che, a seguito di una scossa magnitudo elevata (M> 4)possono verificarsi a distanza più o meno ravvicinata altre scosse (repliche), che nella consuetudine popolare vengono chiamate “scosse di assestamento”; l’intensità delle repliche è solitamente inferiore o pari alla scossa principale. Pertanto a seguito di una scossa di terremoto di rilevante intensità devono essere immediatamente attivate tutte le azioni necessarie a salvaguardare prioritariamente l’incolumità delle persone.

 In caso di terremoto, il rispetto di alcune semplici norme rappresenta un fattore determinante per la diminuzione dei danni alle persone.

Prima
• Sapere se si è in una zona a rischio.
• Avere accanto al telefono l’elenco dei numeri utili nell’emergenza.
• Conoscere le vie di fuga e individuare le uscite di emergenza.
• Conoscere l’ubicazione di ospedali e percorsi migliori per raggiungerli.
• Individuare i punti più sicuri della propria abitazione (muri portanti, travi in cemento armato) e del luogo di lavoro.
• Fissare bene alle pareti scaffali o mobili pesanti, nonché scaldabagni e forni a gas.
• Conoscere la posizione degli interruttori generali di luce, gas e acqua.
• Imparare a chiudere centrali di acqua, luce e gas.
• Conoscere l’ubicazione degli spazi aperti sicuri vicino alla propria casa e al proprio luogo di lavoro.
• Assicurarsi che tutte le persone che vivono con noi sappiano cosa fare.

Durante
La scossa sismica di per sè non costituisce una minaccia per l’incolumità delle persone.
Quello che provoca vittime durante un terremoto è principalmente il crollo degli edifici, di parte di essi, la caduta di quello che c’è dentro ed alcuni fenomeni collegati quali incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas.
Al momento del terremoto purtroppo non c’è molto da fare a parte il rimanere calmi, riordinare le idee reagire con prontezza, non solo se si è nella propria casa, ma anche nei luoghi di lavoro, nei negozi, nei luoghi affollati o per strada.
Se veniamo sorpresi all’interno di un edificio, il primo impulso sarà sempre quello di precipitarsi all’esterno, ma a meno che non ci si trovi proprio in prossimità di una porta che immetta direttamente in un ampio luogo aperto, questo comportamento può risultare rischioso.
Non trovandoci in questa condizione bisognerà cercare di collocarsi in vicinanza dei punti più solidi della struttura dell’edificio (pareti portanti, muri maestri, architravi, i vani delle porte e gli angoli in genere), lontani da vetri e finestre che potrebbero rompersi e da tutto ciò che ci può cadere addosso suppellettili comprese, cercando eventualmente riparo da ciò che può cadere, sotto grandi tavoli o letti.
Qualora il terremoto ci sorprendesse all’esterno, anche in questo caso il pericolo principale deriverà da quello che può crollare. Quindi non cercare riparo sotto cornicioni, grondaie o balconi e non sostare sotto le linee elettriche: In automobile è necessario evitare di sostare sotto ponti o cavalcavia, edifici o comunque in zone dove possono verificarsi smottamenti del terreno o frane.

Dopo
Quando la scossa è finita, ci possono essere danni agli edifici o addirittura morti e feriti. E’ molto importante verificare subito lo stato di salute di chi ci è vicino ed è necessario accertarsi che non vi siano principi di incendio

  • Chi si trova all’interno di un edificio, prima di uscire deve chiudere gli interruttori centrali del gas e della luce, spegnere i fuochi eventualmente accesi e non accendere fiammiferi o candele anche se è al buio, controllando dall’odore, se ci sono perdite di gas ed in tale caso aprire porte e finestre e segnalarlo.
  • Lasciare l’edificio per recarsi in un luogo aperto uscendo con cautela e prestando molta attenzione sia a quello che può ancora cadere, sia a quello che sporge dal terreno.
  • Non usare l’ascensore perché potrebbe bloccarsi improvvisamente o addirittura precipitare.

Una volta all’esterno se ci si trova in località di mare stare lontani dalle spiagge almeno per le prime ore per evitare il pericolo degli tsunami.

  • Se siete in una zona che non ha riportato danni considerevoli, limitate l’uso del telefono se non per segnalare casi gravi ed urgenti, evitando così di intasare i centralini di: Vigili del Fuoco; sedi amministrative; fonti di informazione (giornali, radio, ecc.) e degli Osservatori Sismici, che comunque non sono in grado di darvi nessuna informazione che voi non abbiate già, e tanto meno di predirvi cosa succederà nelle ore successive.
  • Raggiungere quindi gli eventuali centri di raccolta stabiliti dai piani di emergenza e collaborare con la protezione civile.

Pagina aggiornata il 08/10/2024